Terre degli Uffizi ad Anghiari con una mostra dedicata a due letterati
Pubblicato il 31 Maggio 2023
Fama e oblio di Federigo Nomi e Girolamo Magi: dalla battaglia di Anghiari all’assedio di Famagosta, al Museo dell Battaglia e di Anghiari, fino al 17 settembre
Al Museo della Battaglia e di Anghiari arriva una nuova mostra di Terre degli Uffizi con l’obiettivo di narrare gesta e opere dei letterati Federigo Nomi e Girolamo Magi, vissuti nel Cinquecento e nel Seicento e nati nella cittadina. Per quattro mesi, dal 27 maggio al 17 settembre, il borgo ospiterà opere manoscritte e a stampa provenienti da importanti istituzioni culturali e dipinti dal celebre museo fiorentino: un vero e proprio itinerario tra le corti dei Medici e Venezia, dove Nomi e Magi vissero e lavorarono. “Intellettuali in battaglia, fama e oblio di due letterati dalla Battaglia di Anghiari all’assedio di Famagosta” è il titolo dell’esposizione nel Museo della Battaglia e di Anghiari, curata dal direttore del museo Gabriele Mazzi e scaturita dai recenti studi di Pietro Giabbanelli, che ha permesso di evidenziare la vita e le opere di Girolamo Magi.
In mostra tra i prestiti dalle Galleria degli Uffizi, La fama e l’oblio di Nicolas Tournier, La donna e il soldato di Gerard Ter Borch e alcuni ritratti dei protagonisti della mostra, come quello di Francesco Redi, Selim II, Pietro Aretino. Tra le opere in mostra, dalla Biblioteca Città di Arezzo alcuni dei volumi a stampa delle opere più significative di Magi, dal Museo delle arti e tradizioni popolari dell’alta valle del Tevere di Palazzo Taglieschi (Direzione regionale musei della Toscana) il Ritratto di Federigo Nomi, dalla biblioteca della Nuova Fondazione Pedretti una rara edizione degli Elogia di Paolo Giovio e grazie alla collaborazione con la Biblioteca comunale degli Intronati di Siena sarà possibile il confronto fra l’opera di Dürer e gli studi di Girolamo Magi. Sono stati inoltre realizzati alcuni modelli di macchine inventate da Girolamo Magi, con i quali sarà possibile sperimentare direttamente in mostra le invenzioni tecnologiche che egli realizzò nel XVI secolo.
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