Progetto REHub, la robotica per la riabilitazione personalizzata sul paziente

Pubblicato il 18 Novembre 2021

Progetto REHub, la robotica per la riabilitazione personalizzata sul paziente

Con il bando ‘Grandi Attrezzature’ viene potenziato il laboratorio congiunto RING@LAB dell’Università di Firenze – Dipartimenti di Ingegneria Industriale e di Ingegneria dell’Informazione – e del Centro IRCCS “Don Carlo Gnocchi”, e con il bando ‘Ricercatori a Firenze’ vengono arruolati cinque giovani ingegneri biomedici

Nuove attrezzature per la riabilitazione, che consentono tecniche innovative e percorsi terapeutici personalizzati sui pazienti, sono state acquistate nell’ambito del progetto REHub – Rehabilitation Engineering Hub, grazie a Fondazione CR Firenze. Le dotazioni altamente tecnologiche, sostenute con il bando ‘Grandi Attrezzature’ della fondazione, vanno a potenziare il laboratorio di ricerca congiunto RING@Lab – Rehabilitation bioengineerING and assistive technology LAB, tra l’Università di Firenze, con i suoi dipartimenti di Ingegneria Industriale (DIEF) e di Ingegneria dell’Informazione (DINFO), e il Centro IRCCS della Fondazione “Don Carlo Gnocchi”, che è nato nel 2019. Inoltre, all’interno del bando ‘Ricercatori a Firenze’, Fondazione CR Firenze ha sostenuto cinque assegni di ricerca biennali (2022-2023) di altrettanti ricercatori, che lavoreranno all’interno del laboratorio. Saranno loro a portare avanti il progetto R3COVER, il cui obiettivo è la Riabilitazione Robot-assistita per il Recupero di funzioni neurocognitive e motorie.

In particolare, sono stati acquistati: uno scanner e una stampante 3D, che servono per acquisire i dati anatomici del paziente e realizzare degli ausili robotici su misura. Ancora una fornitura di sensori di movimento per la rilevazione dei movimenti di mani, arti, busto, grazie a cui è possibile valutare la capacità dei pazienti e i loro progressi nella riabilitazione. Ancora fra le attrezzature: degli occhiali per la realità aumentata, che permettono la realizzazione di scenari virtuali in cui il paziente impara a eseguire i movimenti e a controllare l’esoscheletro; e un sistema per neuro-imaging che rileva l’attività del cervello mediante spettroscopia su vicino infrarosso, durante gli esercizi riabilitativi.

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Fondazione CR Firenze