Un ponte tra cure palliative e geriatria: nasce il Progetto “Vela”

Pubblicato il 22 Febbraio 2013

Primo del genere in Italia, si ponte l’obiettivo di diffondere la cultura delle cure palliative nelle RSA dove sono ricoverati anziani affetti da Alzheimer ed altri tipi di demenza.

Sono più di 500mila i malati di Alzheimer in Italia e si prevede che nel 2020 il numero aumenterà, con oltre 213mila nuovi casi ogni anno. Questa emergenza sanitaria riguarda tutti i paesi industrializzati ed è strettamente legata al mutare della curva di invecchiamento della popolazione: la vita si allunga, ma in parallelo aumentano i casi di demenza.

Studi americani mostrano come l’Alzheimer negli U.S.A. sia diventata la quinta causa di morte. In questo paese, infatti, mentre le altre principali cause di decesso sono in calo, fra il 2004 e il 2008 la morte per Alzheimer è cresciuta del 66%. Altri studi pubblicati su riviste internazionali e che riguardano l’Italia, invece, mostrano come fra i novantenni la metà delle persone muoia già di demenza. In questo contesto, è nato un progetto – il primo del genere in Italia – che ha come obiettivo quello di migliorare e promuovere l’assistenza alle persone anziane affette da vari tipi di demenza, in stato avanzato o terminale e che sono ricoverate nelle RSA del territorio. Si chiama VELA (Valutazione dell’Efficacia della Leniterapia nell’Alzheimer e nelle demenze) e vuole diffondere la cultura delle cure palliative nelle strutture di Toscana e Lombardia dove sono ricoverati migliaia di anziani, affetti da Alzheimer e da altri tipi di demenza.

Il progetto è stato presentato stamani alla stampa da Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo e presidente ACRI; da Giampiero Maracchi, presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze; da Donatella Carmi Bartolozzi, presidente Fondazione Italiana Leniterapia (FILE), da Franco Toscani, direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca Lino Maestroni. Esso nasce infatti dalla collaborazione tra FILE di Firenze e la Fondazione Lino Maestroni (un istituto di ricerca in medicina palliativa di Cremona), con il finanziamento della Fondazione Cariplo e dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Si tratta di un progetto triennale (2012-2015), avviato lo scorso ottobre in Lombardia e che da domani, sabato 23 febbraio, sarà esteso anche alla Toscana. ‘’E’ una iniziativa perfettamente coerente con le attività delle fondazioni – ha osservato Guzzetti dopo aver rivolto a Maracchi, da pochi giorni presidente dell’Ente Cassa, i complimenti e gli auguri per il nuovo incarico – in quando risponde ad una esigenza concreta ed urgente del territorio e poi perché favorisce un’attività di formazione multidisciplinare che è molto preziosa, soprattutto in ambito sanitario’’. Da parte sua Maracchi ha sottolineato ‘’l’importanza di questa collaborazione tra due rilevanti fondazioni bancarie a dimostrazione della loro forte responsabilità connettiva e sociale e del loro ruolo di particolare corpo intermedio’’. ‘’Pensiamo che questo progetto sia molto importante, soprattutto per la sua trasferibilità – ha osservato a sua volta il presidente FILE, Donatella Carmi Bartolozzi – e la nostra intenzione infatti è di replicare questo modello anche in altre strutture fuori dalla Toscana. Ci siamo molto adoperati affinché VELA avesse una sua attuazione anche nella nostra regione e non solo il Lombardia. Questo perché la demenza è una malattia molto importante e chi ne è affetto, pur essendo non autosufficiente, spesso è costretto a pagarsi direttamente le cure, senza ricevere nessun tipo di assistenza o supporto”.

Il progetto, nello specifico, è rivolto al personale professionale ed ai medici (geriatri e medici di medicina generale) di 52 RSA (30 lombarde e 22 toscane), ha spiegato il professor Toscani, e consiste in un breve ed intenso corso di formazione, che ha l’obiettivo di modificare la percezione del ruolo delle cure palliative nell’assistenza ai malati affetti da demenza. Il corso approfondirà anche le principali implicazioni etiche relative alle decisioni di fine vita e il rapporto fra curanti e familiari dei pazienti. Il corso prevede la partecipazione di circa 1000 operatori, 700 in Lombardia e 300 in Toscana, dove le RSA hanno dimensioni più ridotte. Dopo la parte formativa sarà condotto uno studio, per verificare se il corso è stato efficace nel modificare alcune procedure e scelte cliniche, rilevanti per la qualità della vita dei pazienti con demenza avanzata. È previsto anche l’avvio di un servizio di tutoraggio e consulenza, da parte di palliativisti esperti, per le RSA che ne faranno richiesta.

Le Residenze Sanitarie dove verrà avviato il progetto sono strutture dove vengono ricoverati migliaia di anziani con diagnosi di demenza e un decorso della malattia che porta inevitabilmente alla morte. Medici, infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, psicologi devono quindi farsi carico non solo delle normali cure mediche, ma anche di quelle palliative. In Toscana il corso partirà domani, dalle 9 alle 18, per le RSA di Scandicci, Signa e Sesto Fiorentino. La sede del corso è il Centro Risorse Educative e Didattiche (CRED) di Scandicci (via Rialdoli, 126). Per le RSA di Firenze la data scelta è quella di sabato 9 marzo, dalle 9 alle 18, al Centro Didattico Morgagni (viale Morgagni, 40-44), aula 303.

Firenze, 22 febbraio 2013

L’Ufficio Stampa

Ufficio Stampa Fondazione FILE
Studio Headline
Tel. 055602834 – Mail: info@hlstampa.com

Ufficio Stampa Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Riccardo Galli
Tel. 3351597460

Condividi:

Fondazione CR Firenze