Restauro del pulpito della Resurrezione di Donatello

Restauro del pulpito della Resurrezione di Donatello

La Basilica di San Lorenzo, scelta da Cosimo dè Medici quale chiesa di famiglia, si arricchisce durante il XVI secolo di opere inestimabili e custodisce l’ultima creazione di Donatello.

Due Pulpiti, riferiti al maestro, sono collocati nella navata centrale: a destra quello dedicato alla “Resurrezione”, a sinistra alla “Passione” di Cristo. Il “Pulpito della Resurrezione” è l’ultima opera dello scultore fiorentino, all’epoca ultrasettantenne. Le ipotesi tendono ad identificare il momento della realizzazione da parte dell’artista, che ne curò la progettazione e il disegno, dal 1453 al 1466, anno della sua morte. Alla realizzazione dell’opera collaborarono in misura marginale anche due suoi allievi: Bartolomeo Bellano e Bertoldo di Giovanni. Si ipotizza che questo pulpito sia stato il primo ad essere completato, ed è leggermente più grande rispetto al suo gemello: misura 292 cm di lunghezza e 123 di altezza (escluse le colonne).

Fondazione CR Firenze ha contribuito al restauro del Pulpito che è stato condotto dall’ Opificio delle Pietre Dure dal 2010 al 2013. I risultati delle indagini di laboratorio hanno consentito l’applicazione di nuove tecnologie meccaniche e chimiche per la pulitura delle superfici decorate con oro in foglia che, tanto preziose quanto fragili, necessitano di prodotti a bassissima tossicità. Oltre al laboratorio dell’Opificio hanno collaborato alla realizzazione dell’ampia campagna diagnostica il CNR di Firenze e i Dipartimenti di Chimica delle Università di Pisa, Ferrara e Firenze. Sono state ora avviate le analisi per il restauro del pulpito gemello detto “Della Passione”.

Il progetto triennale è costato complessivamente 263.238,65 euro ; il cofinanziamento di Opera Medicea Laurenziana 90.000euro; ARCUS (Società per l’Arte , Cultura e Spettacolo) ha stanziato 124.038,65 euro e Fondazione CR Firenze  50.000,00 euro.