L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze dona 4 spirometri alla Asl 10 per la diagnosi delle broncopatie croniche

Pubblicato il 8 Agosto 2013

L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze dona 4 spirometri alla Asl 10 per la diagnosi delle broncopatie croniche

Il nemico numero uno sono le sigarette. Ma anche l’inquinamento atmosferico fa la sua parte e, nel caso dei fumatori, va ad aggiungersi ai danni provocati dal tabacco. Fatto sta che la broncopneumopatia cronica ostruttiva, ormai nota a tutti con la sigla con cui la si indica, BPCO, era la sesta causa di morte nel mondo nel 1990 e nel 2020 diventerà la terza. Si tratta di un’infiammazione delle vie respiratorie che perdura da anni, con una graduale perdita delle funzioni dei polmoni non completamente reversibile anche se trattata.

Al Palagi, in viale Michelangiolo, è in funzione un reparto che fa da centro di riferimento per l’intera area fiorentina nel campo della BPCO e, più in generale, delle attività assistenziali indirizzate alla prevenzione, diagnosi, terapia, e riabilitazione delle malattie che coinvolgono l’apparato respiratorio e toraco-polmonare.

È il reparto di Fisiopatologia respiratoria diretto dal dottor Walter Castellani, ideatore del progetto, nel quale, nel corso del 2012, sono state erogate 33.531 prestazioni sia in regime ambulatoriale che in libera professione per pazienti esterni, con un incremento del 70,3% rispetto all’anno precedente nel corso del quale le prestazioni erogate erano state 19.688.

Dopo l’estate il reparto di Fisiopatologia respiratoria del Palagi sarà una sorta di “centrale telematica” capace di osservare in tempo reale la funzionalità respiratoria dei fiorentini i quali potranno sottoporsi a specifici esami senza doversi allontanare troppo dalla propria residenza.

Nei 4 ospedali dell’Azienda sanitaria di Firenze – Santa Maria Nuova, Santa Maria Annunziata, Borgo San Lorenzo e al Serristori di Figline – verranno istallati ed entreranno in funzione altrettanti spirometri, collegati direttamente con il centro al Palagi dove verrà installata una quinta macchina.

Sarà un infermiere specializzato a sottoporre il paziente all’esame e, su un monitor a qualche chilometro di distanza, l’équipe dei fisiopatologi – il dottor Castellani e le dottoresse Chiara Bianco e Maria Grazia Boi affiancati da 4 infermieri, un operatore tecnico e due fisioterapiste – analizzeranno i dati, emetteranno le loro diagnosi, suggeriranno eventuali cure o percorsi di cura e riabilitazione.

Quattro dei cinque nuovi macchinari sono stati acquistati con un finanziamento di 150.000 euro dell’ Ente Cassa di Risparmio di Firenze, ottenuto dal Direttore del reparto, e il quinto direttamente con risorse della Asl. Contemporaneamente è stata acquistata anche una cabina pletismografica. È il primo passo verso la creazione di una rete telematica specializzata con la quale verranno costantemente monitorati i circa 30.000 pazienti affetti da malattie respiratorie croniche, compresa l’asma, che risiedono nel vasto territorio dell’Azienda sanitaria di Firenze. I pazienti che si trovano nelle fasi precoci di BPCO, per i quali è opportuno un approccio di prevenzione secondaria, sono circa 2500, più dell’8%, e sono già stati presi in carico da parte dei medici di medicina generale nell’ambito del Chronic Care Model, meglio noto come “medicina di iniziativa”. Nelle fasi più gravi della malattia l’assistenza diviene domiciliare e viene fatta nei distretti, o riabilitativa, eseguita proprio al centro del Palagi.

Lo spirometro è uno strumento utilizzato per misurare i volumi polmonari di aria provocati dal paziente che inspira ed espira attraverso un sensore in un periodo di tempo specificato. Fu il medico e filosofo greco Claudio Galeno che per primo tentò di misurare i volumi respiratori facendo respirare un ragazzo all’interno di una vescica di animale, scoprendo che in un determinato periodo di tempo, il volume dei gas non cambiava. Con lo stesso problema si sono poi cimentati nel 1681 l’italiano Giovanni Alfonso Borelli, Stephen Hales durante la prima metà del XVIII secolo, poi Antoine Laurent Lavoiser considerato l’artefice della spirometria e John Huchinson che inventò appunto il primo dispositivo spirometrico nel 1846.

 

 

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