La prima mostra su Giovanni Spadolini a 90 anni dalla nascita

Pubblicato il 6 Novembre 2015

La prima mostra su Giovanni Spadolini a 90 anni dalla nascita

Al Complesso del Vittoriano fino al 15 dicembre e in sede Ente Cr Firenze dal 12 gennaio al 28 febbraio

E’ la prima grande mostra dedicata a Giovanni Spadolini  (Firenze, 21 giugno 1925) ed è promossa, in occasione del  novantesimo anniversario della nascita dello statista, dalla Fondazione Spadolini  Nuova Antologia in collaborazione e col determinante contributo di Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Dopo essere esposta al Complesso del Vittoriano fino al 15 dicembre sarà trasferita allo Spazio Mostre di Ente Cr Firenze (e in altre sedi cittadine) dal 12 gennaio al 28 febbraio. L’esposizione, ‘Giovanni Spadolini. Giornalista, storico e uomo delle istituzioni’ si svolge sotto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, ha il patrocinio di  Senato della Repubblica  e del Comune di Firenze e si avvale della  collaborazione dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano.  È  a cura di  Cosimo  Ceccuti,  Presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia ed è organizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia.

E’ un ricordo di questo grande personaggio che ha saputo coniugare  l’impegno politico con una straordinaria passione culturale, ricostruendo, attraverso documenti, libri, fotografie, oggetti  e filmati, il percorso compiuto nel corso della vita da un uomo che ha tentato di rispondere nel modo più elevato alle sue sentite vocazioni, “le tre anime” come era  solito definirle: lo storico, il giornalista, il politico. Tre anime  –  come scrive il curatore Cosimo Ceccuti  –  non separabili l’una dall’altra: la cultura come patrimonio indispensabile per affrontare le sfide della politica, mai concepita come esercizio del potere ma come attività  di governo, come quotidiano impegno per la soluzione dei problemi nazionali, nell’interesse generale della comunità. La mostra  è suddivisa in quattro sezioni che corrispondono ad altrettante tappe fondamentali della vita di Spadolini: «Gli anni della formazione.

L’età favolosa 1925-1947», «Storico e giornalista 1948-1972», «Il politico e l’uomo delle istituzioni  1972-1994» e per finire  «La Fondazione Spadolini Nuova Antologia», la sua eredità culturale e spirituale. Quest’ultima sezione  è suddivisa in due parti: dal 1980 al 1994 la prima, anni coincidenti con l’esistenza terrena del fondatore; dall’agosto 1994 ad oggi, la seconda, ovvero la continuità del suo  patrimonio “al servizio delle  nuove generazioni di studiosi”, così come da lui voluto e indicato. In tutte le sezioni  ai libri, ai documenti e alle foto si alternano  –  così come nella sua residenza di Pian dei Giullari, sulle colline fiorentine  –  quadri di artisti con cui Spadolini ha avuto frequentazione e amicizia, quali Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Leo Longanesi, Mino Maccari. Inoltre quattro “Focus”  richiamano  l’attenzione dei visitatori su alcune delle principali passioni di Spadolini. Quella per l’Arma dei Carabinieri,  nutrita fin dall’infanzia  e consolidata negli anni, tanto che durante le  celebrazioni legate all’Arma amava spesso citare lo scrittore Emilio Cecchi: “Io sto sempre dalla parte dei Carabinieri”, ovvero dalla parte di una certa visione dell’ordine, dell’integrità morale, del senso dello Stato.

Le collezioni napoleoniche e risorgimentali, con preziosi cimeli e  oggetti che attestano in modo originale l’avvento della coscienza nazionale, dalle repubbliche giacobine alla fine dell’Ottocento. Le caricature con i  disegni umoristici di Forattini, Giannelli, Chiappori e tanti altri  e  infine i doni dei capi di Stato e di governo esteri che orgogliosamente custodiva e mostrava. In tutto il percorso emerge la continuità della lezione culturale, etica e civile di Spadolini. Un pensiero vivo ed attuale, fondato  su valori irrinunciabili, che  non debbono essere travolti dal rapido e talora tumultuoso cambiamento della società. La Fondazione, che unisce il nome di Spadolini a quello di Nuova Antologia, la rivista da lui tanto amata e diretta per 40 anni (oggi al traguardo di un secolo e mezzo di pubblicazioni ininterrotte),  si è prodigata e intende continuare a farlo  per trasmettere quei valori alle nuove generazioni.

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Fondazione CR Firenze