La collezione di soldatini di Alberto Predieri è ora esposta in una mostra permanente

Pubblicato il 17 Dicembre 2014

La collezione di soldatini di Alberto Predieri è ora esposta in una mostra permanente

Preziosa raccolta di 1.500 pezzi raffiguranti personaggi dal Settecento al Risorgimento

L’inaugurazione si è svolta ieri mercoledì 17 dicembre alle ore 17.00 in sede Ente Cassa (Via Bufalini 6) alla presenza del Vice Presidente dell’Ente Cassa Pierluigi Rossi Ferrini, della signora Francesca Predieri e del Presidente della Banca CR Firenze Giuseppe Morbidelli.

La preziosa collezione di soldatini appartenuta al professor Alberto Predieri (1921-2001) è ora visibile in una esposizione permanente allo Spazio Mostre della sede dell’Ente Cassa di Risparmio (via Bufalini 6) che l’ha avuta in dono nel 2009 dalla vedova signora Francesca. L’inaugurazione avverrà domani, mercoledì 17 dicembre alle ore 17,00 alla presenza del Vice Presidente dell’Ente Cassa Pierluigi Rossi Ferrini e della signora Predieri.

La raccolta, ritenuta tra le più importanti a livello nazionale, comprende soldatini raffiguranti personaggi appartenenti ad un ampio periodo di tempo, che va dal ‘700 al Risorgimento Italiano, ed è stata messa insieme con grande passione e competenza dall’ illustre economista, la cui cultura spaziava dalle scienze giuridiche a quelle storiche e storico-artistiche. Sono esemplari di eccellente livello, sia sotto il profilo estetico che per il grado di  fedeltà rispetto ai soggetti riprodotti. Alcuni sono veri e propri pezzi unici, tanto da essere firmati dagli artefici che li hanno realizzati. Altri sono prodotti in serie, non solo nel modellato, ma anche nella rifinitura pittorica, anche se ciò non ne sminuisce in alcun modo il valore documentario e collezionistico. Altri ancora sono ormai riconducibili alla categoria dell’antiquariato, come ad esempio i traini a cavalli di produzione Lucotte. Generalmente sono soldatini in lega di piombo, nel formato standard di 54 millimetri. Ve sono anche in formato più grande, nell’intento di offrire una fruibilità ancora maggiore dei dettagli.

Il percorso espositivo, curato da Giuseppe Adduci, con il progetto grafico e di allestimento di Stefano Maurri, è strutturato in modo da unire all’emozione dell’impatto visivo la suggestione della rappresentazione di una fase storica attraverso strumenti non consueti, che potranno costituire una piacevole scoperta. Si sviluppa in 21 vetrine e tre diorami (ossia scene che sintetizzano episodi sul campo), iniziando con una citazione del Settecento europeo, per arrivare fino al Risorgimento italiano e alle soglie della nascita del nuovo Stato unitario. Il segmento di storia più rappresentato è il periodo napoleonico, sia per il fascino che sul collezionista ha evidentemente esercitato la bellezza e la ricchezza dei costumi, sia per sottolineare come in tale periodo nascono e germogliano le nuove idee e le nuove aspirazioni che porteranno l’Italia a maturare una coscienza nazionale.

 IL PERCORSO ESPOSITIVO

Il percorso inizia col XVIII secolo e prosegue con la Rivoluzione francese e con la spedizione in Egitto. Segue il periodo della Francia repubblicana quando diventa Impero, con Napoleone e con il suo esercito composito e variopinto formato da uomini di varie nazionalità. Grande risalto viene dato alla parte relativa alla storia d’Italia: dalle Repubbliche giacobine, alla Repubblica italiana con Presidente Napoleone, al Regno d’Italia con Re Napoleone, al Regno murattiano di Napoli. Infine il Regno delle Due Sicilie e il Regno Sardo-Piemontese, con la suggestiva presenza dei due soldatini raffiguranti Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II, che simboleggiano l’annuncio dell’imminente nascita del nuovo Stato unitario. Completano la mostra tre diorami che rievocano la ritirata di Russia (1812) e due episodi dell’ultima campagna di guerra napoleonica, culminata con la battaglia di Waterloo (1815). Oltre ai soldatini si possono ammirare traini a cavalli di ogni tipo: cannoni, carrozze, fucine, carri per le munizioni, ambulanze, cucine da campo, barche per ponti mobili.

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Fondazione CR Firenze