Firenze inaugura il suo Museo Novecento, dedicato all’arte italiana del XX secolo

Pubblicato il 23 Giugno 2014

Firenze inaugura il suo Museo Novecento, dedicato all’arte italiana del XX secolo

Il presidente Tombari, ‘’impegno ultradecennale per riqualificare un quartiere e modello da replicare di collaborazione tra istituzioni’’

Ha aperto il Museo Novecento nel complesso delle ex Leopoldine, realizzato col determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dove è raccolta una collezione  di circa 300 opere, organizzate ‘a ritroso’, in un percorso che dal 1990 risale fino ai primi anni del cosiddetto ‘secolo breve’. Da De Chirico a Morandi, da Emilio Vedova a Renato Guttuso, fino alla sezione fiorentina alla Biennale di Venezia, il Museo unisce in sé due nature: di museo civico, attraverso un racconto che lega le collezioni civiche del Novecento alla storia della città, e di museo ‘immersivo’, andando ad integrare il patrimonio cittadino con testimonianze delle vicende artistiche nazionali e internazionali che hanno segnato il territorio dalla seconda metà degli anni Sessanta. All’inaugurazione, ieri mattina, festa del patrono San Giovanni, sono intervenuti il sindaco Dario Nardella, il Direttore generale dell’Ente Cassa Renato Gordini, la Soprintendente al Polo museale della città di Firenze Cristina Acidini.

Il nuovo museo è stato presentato alla stampa nei giorni scorsi dal sindaco assieme a Umberto Tombari, presidente Ente Cassa di Risparmio di Firenze,  Marzia Mastrogiacomo, direttore del Gioco del Lotto,  Cristina Acidini, soprintendente per il Polo Museale Fiorentino,  Maria Grazia Messina, docente di storia dell’arte contemporanea, Università di Firenze, Giorgio Caselli, Direzione Servizi Tecnici Comune di Firenze e coordinatore progetto di allestimento Museo Novecento,   Antonella Nesi, curatrice delle collezioni civiche del Novecento e Valentina Gensini, curatore scientifico del progetto museologico.

“Finalmente apriamo, in questo straordinario complesso vicino alla Basilica di Santa Maria Novella, un museo atteso da cinquant’anni che diventa da oggi la casa del Novecento – ha detto Nardella -. Qui saranno visibili tante delle opere che sono pervenute a Firenze dopo l’appello del critico Carlo Ludovico Ragghianti all’indomani dell’alluvione e che finora hanno atteso nei depositi una degna collocazione”. “Questo museo, mi auguro però, non servirà solo alla mera conservazione delle opere, ma anche all’educazione, soprattutto delle giovani generazioni, che ancora studiano troppo poco la storia dell’arte – ha aggiunto Nardella -. Con questa inaugurazione inoltre, Firenze rimargina una ferita: abbiamo troppi contenitori vuoti in città, che hanno perduto la loro antica funzione e che ora devono essere restituiti ai fiorentini: l’ex ospedale delle Leopoldine è uno di questi e da oggi rinasce a beneficio di tutti”.

Il Presidente dell’ Ente Cassa di Risparmio di Firenze Umberto Tombari, alla sua prima uscita pubblica, ha ricordato che con questa inaugurazione si conclude un impegno ultradecennale dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze (oltre sei milioni di euro) iniziato con la presidenza di Edoardo Speranza, per la riqualificazione di un importante quartiere che ha compreso anche la piazza, la realizzazione del Museo Nazionale della fotografia Fratelli Alinari e la basilica. ‘’Questa collaborazione tra istituzioni – ha aggiunto – è un modello operativo che l’Ente Cassa intende replicare attraverso interventi di ampio respiro che siano il segno distintivo della Firenze che lasciamo alle nuove generazioni’’.

Sede del Museo è l’antico Spedale delle Leopoldine in Piazza Santa Maria Novella. Il complesso monumentale è stato recuperato grazie a un lungo e delicato lavoro di restauro, curato dal Servizio Belle arti del Comune di Firenze e sostenuto dall’Ente Cassa. Partner è Il Gioco del Lotto, che il 28 e 29 giugno aprirà gratuitamente il Museo, offrendo visite guidate, laboratori per famiglie “Io gioco con l’arte” e intrattenimento musicale. Il Museo, realizzato dopo quasi mezzo secolo di proposte e progetti, espone una parte delle collezioni del Comune, unita ad opere e documenti relativi agli ultimi decenni, concessi in comodato da artisti, collezionisti ed enti, che hanno generosamente sostenuto la nascita di questa nuova istituzione. Le sale dedicate alle collezioni comunali mostrano a rotazione le numerose donazioni di artisti e collezionisti pervenute grazie all’appello fatto dal critico Carlo Ludovico Ragghianti a seguito dell’alluvione del 1966, tra cui la prestigiosa collezione Alberto Della Ragione.

Ordinato in senso cronologico, tematico ed interdisciplinare, in un percorso che affianca alle opere postazioni multimediali, dispositivi sonori e sale video, il museo offre la vibrante rappresentazione di quell’irripetibile stagione artistica che per tutto il secolo scorso vide Firenze al centro della scena culturale nazionale ed internazionale. La presenza della musica, della poesia, del cinema, dell’architettura, il racconto della contaminazione tra arti, moda e comunicazione di massa che hanno caratterizzato tanta parte del secolo, ricostruiscono l’ambito di produzione delle opere, facilitandone la comprensione in una proposta museologica innovativa ed interdisciplinare.

Lungo il percorso, il format multimediale “Dentro il Novecento” presenta materiali di approfondimento come documenti, fotografie d’epoca, interviste televisive, riviste e brani letterari, ma anche video documentari appositamente prodotti dalla Direzione Cultura del Comune di Firenze per il Museo, offrendo così al visitatore ampie possibilità di approfondimento ed una visita personalizzata in base ai propri interessi. Dalla partecipazione nel 1988 alla Biennale di Venezia dei giovani scultori fiorentini Antonio Catelani, Daniela Di Lorenzo e Carlo Guaita, risalendo fino al dopoguerra di Ottone Rosai, nelle sale del Museo Novecento si incontrano la prima musica elettronica, la poesia visiva, l’architettura radicale e il cinema d’artista; lo shock dell’alluvione del ’66 e l’appello di Ragghianti a cui rispondono oltre duecento artisti riuniti nella mostra Gli artisti per Firenze (1967), primo nucleo del progetto per un Museo Internazionale di Arte Contemporanea); e ancora, à rebours,  il Maggio Musicale Fiorentino e le sfilate di Pitti, accanto a molte delle opere più significative della prima metà del Novecento italiano presenti nella collezione donata nel 1970 dal colto ingegnere Alberto Della Ragione.

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