Agricoltura, nasce “Amaranta” un superfood tutto toscano Ricerca condotta dell’Università di Firenze

Pubblicato il 16 Marzo 2015

Agricoltura, nasce “Amaranta” un superfood tutto toscano Ricerca condotta dell’Università di Firenze

Nasce un nuovo “superfood” tutto toscano. E’ “Amaranta”, una selezione di amaranto, uno pseudocereale tradizionalmente coltivato nelle regioni andine e centroamericane. È stato messo a punto nelle campagne aretine – tenendo conto delle condizioni ambientali e climatiche della nostra regione – da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente (DISPAA) dell’Università di Firenze, coordinato da Paolo Casini, professore di Agronomia e coltivazioni erbacee. La ricerca è stata possibile grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Per favorire la diffusione di questa pianta esotica, idonea per l’alimentazione dei celiaci e annoverata tra i superfood per le elevate qualità nutritive e nutraceutiche, gli studiosi fiorentini hanno organizzato un appuntamento martedì 31 marzo (Aula Magna della Scuola di Agraria, piazzale delle Cascine – ore 10) dal titolo “Coltivazione dell’amaranto in Toscana: messa a punto dello ‘starting pack’ per gli agricoltori” rivolto agli operatori del settore.

Per l’occasione ai partecipanti verrà distribuita gratuitamente una copia del volume “Amaranto: manuale per la coltivazione”, a cura di Paolo Casini e Felice La Rocca, che illustra le caratteristiche della specie e tutte le fasi della coltura: semina, gestione delle infestanti, dalla concimazione alla raccolta fino allo stoccaggio. Per incoraggiare gli agricoltori toscani i ricercatori del DISPAA distribuiranno anche un campione di seme sufficiente per una prova di coltivazione in pieno campo.

“Con questa iniziativa – spiega Paolo Casini – oltre a proporre agli agricoltori una valida alternativa colturale di sicuro interesse economico, ci auguriamo anche che le piccole e medie industrie italiane del settore possano convincersi ad utilizzare un prodotto nazionale invece di ricorrere all’importazione. Per quel che riguarda la ricerca punteremo adesso a ottenere con la quinoa, un altro dei superfood, i risultati che abbiamo raggiunto con l’amaranto proseguendo gli studi già avviati nel 1999”.

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