l futuro passa a Firenze con “Make/Florence”
Pubblicato il 16 Novembre 2015
Da domani, contest tra artigiani e designer per progettare il souvenir di Firenze 2.0
Venti ospiti, 20 tra artigiani, designer, maker e creativi, sette prototipi di artigianato 2.0 in esposizione in quattro giorni sono i numeri della prima edizione di “Make/Florence”, l’iniziativa dedicata all’innovazione, che si terrà dal 17 al 20 novembre presso la sede dell’Istituto Europeo di Design di Firenze (via Bufalini, 6/r). L’evento è organizzato dalla Fondazione TEMA dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dal MIT Mobile Experience Lab ed è stato presentato stamani alla stampa da Gabriele Gori, Direttore generale Ente Cassa di Risparmio di Firenze; Giampiero Maracchi e Giampaolo Moscati, rispettivamente Presidente e Consigliere delegato Fondazione TEMA; Alessandro Colombo, Direttore dell’Istituto Europeo di Firenze (IED).
La quattro giorni parte domani, martedì 17, alle ore 9.15, con un convegno dal titolo “Digital fabrication: un’opportunità di innovazione per l’artigianato”. Tra gli altri interverranno Massimo Temporelli, divulgatore della cultura dell’innovazione in radio e tv; Federico Casalegno, Associate Professor of the Practice, fondatore e direttore del MIT Mobile Experience Lab al Massachusetts Institute of Technology, che parlerà alla platea degli scenari futuri dell’innovazione e Marco Bani, dell’Agenzia per l’Italia digitale del Ministero per lo Sviluppo Economico.
Durante la quattro giorni, si terrà, per la prima volta, un originale contest per cinque squadre multidisciplinari, formate da giovani creativi, che si affronteranno su un tema: il Souvenir da Firenze, per reinventarlo completamente utilizzando stampanti 3D, macchine a taglio laser e altri strumenti della digital fabrication e dell’internet delle cose.
Il risultato dei quattro giorni di lavoro saranno prototipi che potrebbero essere in seguito prodotti da aziende Made in Italy. Le proposte più innovative e sostenibili saranno premiate da una giuria di esperti. Questo genere di sfida è conosciuta come make-a-thon, unione della parola make (fare) con thon di marathon (maratona). Di questo si tratta infatti, di una maratona dell’innovazione sul mondo dell’artigianato. L’utilizzo della tecnologia non farà dimenticare la tradizione: tutto partirà da materiali e tecniche tipici di quattro settori dell’artigianato toscano: carta, pelle, ceramica/illuminazione, tessuti, tutti materiali legati alle aziende che hanno partecipato per un anno al progetto Re/Active.
La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 20 novembre presso la sede dell’Istituto Europeo di Design (via bufalini) con il vincitore del contest.
Make/Florence è infatti l’evento speciale di Re/Active, un percorso nato dalla collaborazione tra MIT Mobile Experience Lab di Boston e Fondazione TEMA (Tecnologie per i Beni Culturali e l’Artigianato, non–profit promossa dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze) per ricercare e sperimentare materiali innovativi, strumenti e tecniche di fabbricazione digitale e servizi innovativi per l’artigianato.
Make/Florence – Il programma
Martedì 17 Novembre, Firenze presso Istituto Europeo di Design – Via Bufalini 6/R, 0re 9.15 – 12.00
Conferenza Digital fabrication: un’opportunità di innovazione per l’artigianato Chairman: Massimo Temporelli
- Saluti istituzionali Gabriele Gori, Direttore Generale Ente Cassa di Risparmio di Firenze Giampiero Maracchi, Presidente Fondazione TEMA Stefano Ciuoffo, Assessore alle Attività Produttive della Regione Toscana Leonardo Bassilichi, Presidente della CCIAA di Firenze Luigi Dei, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Firenze
- Scenari di innovazione Federico Casalegno, MIT – Mobile Experience Lab
- Risultati del Progetto Re/Active Marco Benvenuti, Fondazione TEMA
- L’esperienza digitale del progetto Re-Active: le aziende, i tirocinanti, la Fondazione TEMA Francesco Giannini, Il Papiro Chiara Cavataio, tirocinante Sofia Crescioli, Fondazione TEMA
- L’Italia Digitale: Situazione attuale e prospettive Marco Bani, Agenzia per l’Italia digitale, Ministero per lo Sviluppo Economico
Ore 11.45 – Coffee Break
0re 12.00 – 13.00 ● Tavola Rotonda: Formazione Innovazione Lavoro Moderatore: Marzio Fatucchi, Corriere Fiorentino Antonio Rizzo, Università di Siena Massimo Temporelli, The FabLab Milano Lucio Ferella, FabLab Firenze Cristiano Magi, Fondazione Tema Pilar Lebole, OMA Alessandro Colombo, IED Franco Vichi, CNA Firenze Fulvia Sala, AICA Ivana Iadanza, Italia Lavoro Maurizio Mastrogiovanni, Tutor Progetto GIOTTO
Dopo un anno di lavoro si svelano prototipi e servizi innovativi
Re/Active, i progetti realizzati con le aziende artigiane presentati in anteprima a Make/Florence
Una collaborazione tra Fondazione TEMA (no-profit dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze), MIT Mobile Experience Lab, le aziende partecipanti e i tirocinanti, con il supporto di FabLab Firenze.
Il progetto Re/Active è stato realizzato da Fondazione TEMA (Tecnologie per i Beni Culturali e l’Artigianato, non–profit promossa dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze) in collaborazione con MIT Mobile Experience Lab del Massachusetts Institute of Technology di Boston. L’obiettivo primario è stato quello di creare innovazione di processo, prodotto e servizio all’interno delle aziende artigiane della Toscana, attraverso l’impiego delle nuove tecnologie digitali legate in particolare al mondo della fabbricazione digitale e all’internet delle cose. Parliamo quindi di modellazione e stampa 3D, macchine a controllo numerico, microcontrollori e altre tecnologie affini.
Fondazione TEMA ha selezionato quattro giovani tirocinanti impiegati in altrettante aziende, ciascuna in rappresentanza di importanti settori dell’artigianato toscano: carta (Il Papiro), calzaturiero/pelle (Stefano Bemer), illuminazione/ceramica (Toscot), tessile (Lenzi Egisto). I quattro tirocinanti – guidati e formati da MIT MEL e Fondazione TEMA, con il supporto di FabLab Firenze – hanno avuto il compito di approfondire la conoscenza dei processi produttivi e delle problematiche tecniche e organizzative delle rispettive aziende e di individuare le tecnologie più utili per risolvere specifiche problematiche. Questo percorso ha rappresentato un modello virtuoso: i giovani – grazie a un percorso sia tecnico che di relazioni e competenze trasversali – sono diventati veri portatori di innovazione.
Per Il Papiro sono stati ideati un calendario dell’avvento e dei biglietti in carta utilizzando photo editing digitale, tecniche di grafica vettoriale, taglio laser unite alla tecnica di acquerello tradizionale. Sono state inoltre sperimentate innovative carte ritardanti di fiamma e stampi per xilografia realizzati con stampanti 3D o con fresatrici a controllo numerico. Per la Stefano Bemer è stata fatta una ricerca sulla misurazione a distanza del piede, individuando una metodologia, le tecnologie necessarie e effettuando i test preliminari per un futuro sviluppo. Si tratta di un supporto che non intacca le caratteristiche del “fatto a mano” tipiche dell’azienda. Per Lenzi Egisto è stata “resa intelligente” una rete ideata per l’edilizia, utile per esempio per prevenire crolli, utilizzando microcontrollori, sensori e tecniche di tessitura sviluppate dall’azienda. Per Toscot è stato realizzato un nuovo modello di lampada che contiene al suo interno della componentistica creata attraverso modellazione e stampa 3D. Questo permette di personalizzare il prodotto e si unisce alla realizzazione tradizionali in ceramica tipica di questa realtà artigianale.
Informazioni sul progetto Re/Active: http://www.fondazionetema.it/reactive
Foto dei prototipi del progetto Re/Active: http://www.makeflorence.org/press-kit-comunicato-stampa/
Make/Florence: www.makeflorence.org
Il Papiro
Calendario dell’Avvento (Photo editing, grafica vettoriale, acquerello)
“Il Calendario dell’Avvento è un calendario che tradizionalmente si usa in attesa del Natale.
Si tratta di una sorta di conto alla rovescia seguendo il quale si registra ogni giorno che passa, aprendo una casella o, come nel nostro caso, una finestra degli edifici rappresentati, dal primo di dicembre fino al Natale, l’apertura più importante. Il Calendario dell’Avvento è un prodotto che abbiamo sviluppato nell’ambito del progetto Re/Active e sarà messo sul mercato nel 2016. La prima fase progettuale si è svolta eseguendo bozzetti e disegnando schizzi, tenendo conto delle varie tecniche che avremmo usato per eseguire i prodotti finiti. Deciso l’aspetto finale del calendario, abbiamo realizzato i disegni definitivi, colorati ad acquerello.
Eseguito il montaggio dei vari elementi, utilizzando un programma di photo editing sono stati predisposti gli impianti per la stampa in litografia offset. Gli interni delle finestre sono stati eseguiti, disegnandoli a penna, per poi elaborarli con programmi di grafica vettoriale, e intagliandoli su cartoncino nero”.
Biglietti (Taglio laser della carta, decorazioni tradizionali, ricerca su carta ignifuga)
“Il taglio laser della carta consente una precisione nei dettagli straordinaria. Abbiamo progettato e realizzato alcuni biglietti in cui il laser permette di valorizzare le decorazioni tradizionali delle carte marmorizzate alla maniera antica. La ricerca si è sviluppata su tagli di vari tipi di carta, incluso quella ignifuga per realizzare paralumi per candele. Il processo di esecuzione degli oggetti progettati parte da un disegno sviluppato attraverso un programma di grafica vettoriale, il cui tracciato viene letto dalla macchina laser e quindi intagliato su supporto cartaceo.
In generale il taglio è risultato ottimo per le carte tradizionali, mentre per quelle ignifughe presenta problemi che necessitano ulteriori sperimentazioni.
Stampi per xilografia (Ricerca su stampa 3D e fresatrice CNC)
“La stampante 3D, usata per realizzare stampi simili a quelli in legno tradizionali per xilografia, si è rivelata a oggi non idonea allo scopo desiderato: procedendo per sovrapposizione di strati la superficie di stampa presenta irregolarità che impediscono una giusta distribuzione dell’inchiostro. Effettuare una levigatura del blocco stampato in 3D risulta a oggi antieconomico. Per questo abbiamo deciso di utilizzare la fresatrice a controllo numerico, un altro strumento della digital fabrication”.
I prototipi de Il Papiro sono stati sviluppati all’interno del progetto Re/Active grazie alla collaborazione tra Fondazione TEMA, MIT Mobile Experience Laboratory, l’azienda partecipante e la tirocinante Chiara Cavataio. Nota: i virgolettati sono di Francesco Giannini – Il Papiro
Lenzi Egisto
Rete di protezione sensorizzata (microcontrollore, sensori, tessuti per edilizia, interfaccia grafica, sistema di allerta automatico)
Per l’azienda LENZI EGISTO by FF – nell’ambito del progetto Re/Active – è stato sviluppato un progetto estremamente innovativo che integra la tecnologia delle reti di sensori all’interno di tessuti speciali per l’edilizia. In particolare, all’interno dei particolari tessuti prodotti dall’azienda, utilizzati per il contenimento di pareti e solai, sono stati integrati dei sensori in grado fornire in tempo reale una serie di informazioni utili per valutare lo stato di conservazione della struttura, permettendo così di prevenire eventuali situazioni di rischio di crollo e sfondamento.
Il sistema di monitoraggio si basa sull’utilizzo di particolari sensori che, gestiti via wireless mediante una scheda di controllo Arduino e perfettamente integrati all’interno del tessuto, misurano differenti parametri ambientali (temperatura, umidità) o meccanici (vibrazioni, torsioni, ecc.). I parametri vengono misurati a intervalli regolari e trasmessi a un sistema remoto che li elabora e, oltre a visualizzarli su una interfaccia grafica, genera uno stato di allerta nel caso vengano rilevate particolari condizioni di rischio.
Il prototipo di Lenzi Egisto è stato sviluppato all’interno del progetto Re/Active grazie alla collaborazione tra Fondazione TEMA, MIT Mobile Experience Laboratory, l’azienda partecipante e il tirocinante Andrea Bacci.
Stefano Bemer
Misurazione a distanza del piede (metodologia, tecnologie, test preliminari)
La misura del piede è un passaggio molto importante nella creazione di una scarpa artigianale. L’azienda utilizza attualmente un metodo di misurazione tradizionale – con un metro da calzolaio – con il quale vengono prese le misure più significative.
Il progetto Re/Active si è focalizzato per l’azienda Stefano Bemer sull’individuazione di un metodo di misurazione alternativo che, attraverso l’uso di tecnologie innovative, consentisse di effettuare le misure del piede senza la necessità di recarsi presso il cliente, garantendo la stessa accuratezza del risultato.
L’idea è quella di offrire al cliente la possibilità di misurare il piede da solo, utilizzando per esempio il proprio smartphone o eventualmente recandosi presso il negozio o affiliato più vicino per farsi fare una misurazione automatica mediante un sistema di scansione 3D.
I dati acquisiti vengono poi inviati all’azienda che, analizzando il modello tridimensionale del piede, estrarre le misure e le altre informazioni morfologiche necessarie per la realizzazione, sempre completamente artigianale, di una scarpa perfetta per il cliente.
Nell’ambito del progetto è stata individuata la metodologia e la tecnologia più adatta a garantire semplicità d’uso e accuratezza della misura, requisiti ritenuti fondamentali per l’azienda. Sono stati inoltre eseguiti i test preliminari necessari per una futura implementazione della metodologia.
Il prototipo è stato realizzato all’interno del progetto Re/Active grazie alla collaborazione tra Fondazione TEMA, MIT Mobile Experience Laboratory, l’azienda partecipante e la tirocinante Maria Paola Farris.
Toscot
PUSH ME – Touch lamp (modellazione e stampa 3D, tecniche tradizionali)
Uno dei progetti sviluppati per l’azienda TOSCOT nell’ambito del progetto Re/Active, ha condotto alla realizzazione dell’innovativa lampada Push Me che unisce la tradizione della lavorazione artigianale della ceramica all’impiego di nuove tecnologie digitali e di nuovi materiali nel processo di realizzazione. Alcuni componenti della lampada, in particolare la calotta di copertura del pulsante di accensione, sono stati infatti realizzati in materiale plastico mediante l’utilizzo di stampanti 3D.
Dopo aver realizzato il disegno della lampada, utilizzando un software di modellazione tridimensionale, è stata creata la forma in gesso dal formatore e, successivamente, la forma definitiva attraverso un processo di colaggio. Una volta pronta, la forma è stata messa in forno per la cottura iniziale e, successivamente, una volta verniciata esternamente a spruzzo, è stata rimessa in forno per la cottura dello smalto. Quindi la lampada è stata rifinita montando la componentistica elettrica e completando la decorazione interna con il colore a freddo.
Il prototipo di Toscot è stato sviluppato all’interno del progetto Re/Active grazie alla collaborazione tra Fondazione TEMA, MIT Mobile Experience Laboratory, l’azienda partecipante e la tirocinante Maddalena Lombardo.
Condividi:
Articolo precedente
Articolo successivo