Disabilità, la Divina Commedia interpretata da attori con cerebrolesioni
Pubblicato il 4 Dicembre 2025
“La nostra Divina Commedy – Come distruggere Dante in quattro e quattr’otto” andrà in scena il 3 dicembre al Museo Zeffirelli all’interno del Festival dei Diritti all’interno del progetto In.di.ca. sostenuto da Fondazione CR Firenze
“La nostra Divina Commedy – Come distruggere Dante in quattro e quattr’otto”, è il titolo dello spettacolo che andrà in scena al Museo Zeffirelli di Firenze il 3 dicembre, nella Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità: attori con cerebrolesioni si esibiranno insieme ad altri attori.
Lo spettacolo, scritto e diretto da Silvano Alpini, è inserito nel calendario del Festival dei Diritti promosso dal Comune di Firenze e nasce dal progetto pilota In.di.c.a. (Interventi DIretti alle Cerebrolesioni Acquisite) promosso dalla cooperativa Nomos insieme all’associazione Atracto – Associazione Traumi Cranici Toscani e con il contributo della Fondazione CR Firenze. L’obiettivo è promuovere e tutelare i diritti delle persone con disabilità derivanti da grave danno cerebrale.
Il progetto ha dato vita a due Atelier di Terapie Occupazionali, uno a Grosseto e l’altro a San Giovanni Valdarno, che hanno creato un’esperienza unica di integrazione e recupero attraverso lo strumento del teatro, culminata nella realizzazione di questo spettacolo in collaborazione con l’associazione culturale Masaccio.
Gli Atelier di Terapie Occupazionali del progetto In.di.c.a. si ispirano al metodo usato dalla cooperativa Nomos per gli Atelier Alzheimer: uno o due incontri a settimana per tre ore, in cui le persone trovano uno spazio protetto e stimolante, socializzano e svolgono varie attività seguendo piani personalizzati, come visite ai musei o arte terapia. L’accesso è libero, previa analisi di un neuropsicologo.
Crediamo che una comunità sia tale soltanto se non lascia indietro nessuno. In quest’ottica le attività della Cooperativa Nomos, in particolare questa del teatro, si trasformano in importanti occasioni di relazione e di cura. Sul palcoscenico vedremo una straordinaria forza creativa che ci ricorda che l’arte può abbattere barriere che sembrano invalicabili.
Gabriele Gori, Direttore Generale di Fondazione CR Firenze
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