Il Teatro Puccini dedica 62 poltrone alle vittime delle mafie
Pubblicato il 18 Novembre 2025
Ogni posto riporterà un nome e un QR code con cenni biografici, trasformando il teatro in un luogo permanente di memoria e impegno civile.
Il Teatro Puccini di Firenze dedica 62 poltrone della sala alle vittime della criminalità organizzata. Ogni posto riporterà un nome e un QR code con cenni biografici, trasformando il teatro in un luogo permanente di memoria e impegno civile. È stato presentato il progetto “Vittime delle mafie”, promosso da Teatro Puccini, realtà culturale sostenuta da Fondazione CR Firenze.
Nell’impossibilità di esaurire il lungo elenco delle vittime delle mafie, si è scelto di individuare una serie di nomi simbolo dell’impegno contro la criminalità organizzata in diversi ambiti: giudici, politici, giornalisti, scrittori, sindacalisti, esponenti delle forze dell’ordine e semplici cittadini come le vittime della strage di via dei Georgofili o Rossella Casini, la giovane fiorentina rapita, torturata e gettata nella tonnara di Palmi per aver osato rompere il silenzio imposto dalla ’ndrangheta e cercato di sottrarre il fidanzato a un destino di violenza e morte. L’elenco completo dei nomi delle vittime delle mafie, raccolto dall’associazione Libera, però, sarà valorizzato attraverso un’installazione semipermanente di un video mapping nel foyer del teatro.
L’iniziativa è stata inaugurata il 18 novembre con una giornata dedicata al ricordo. Prima lo spettacolo “Il paese nelle mani – Cronaca d’Italia in sette stragi”, di Nicola Zavagli, con Beatrice Visibelli, poi al termine oltre 600 studenti delle scuole medie e superiori della città metropolitana di Firenze si sono confrontati con alcuni familiari di vittime delle mafie: Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, assassinato il 19 luglio del 1992; Giovanni Chinnici, figlio del giudice istruttore Rocco Chinnici, “padre” del pool antimafia assassinato il 29 luglio del 1983; Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro capo scorta di Giovanni Falcone e Sauro Ranfagni, cugino di Rossella Casini, la giovane fiorentina uccisa dalla ‘ndrangheta. La giornata si è conclusa alle 21 con “Fiore di campo. La mafia non è musica”, con Luisa Impastato e la Nuova Orchestra Pedrollo: un racconto dedicato all’importanza della scelta e alla storia dell’attivista antimafia e giornalista Peppino Impastato, ucciso l’8 maggio del 1978 a Cinisi.
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