Pubblicato il 11 Novembre 2025
“Il Giullare del duca” al Teatro del Maggio con 120 bambini e ragazzi del progetto “All’Opera…in campo!”
Dal 13 al 20 novembre va in scena lo spettacolo conclusivo del progetto di Fondazione CR Firenze e Venti Lucenti, una riduzione d’opera originale da Rigoletto di Giuseppe Verdi.
Dal 13 al 20 novembre, nella Sala Grande del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, andrà in scena IL GIULLARE DEL DUCA, il momento conclusivo del percorso di formazione realizzato in forma di campo estivo che vede impegnati nella messa in scena di una riduzione d’opera originale 120 bambini e ragazzi del Progetto All’Opera… in campo!.
Il progetto è di Fondazione CR Firenze, curato e realizzato da Venti Lucenti, in collaborazione con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e con l’Assessorato Educazione, Formazione Professionale, Cultura della Memoria e della Legalità, Pari Opportunità del Comune di Firenze (Le Chiavi della Città).
Il progetto All’Opera… in campo!, che dal 2012 ha coinvolto in palcoscenico oltre 1000 bambini e ragazzi e più di40.000 spettatori, di cui 25.000 studenti, si basa su un principio fondamentale, condiviso tra Fondazione CR Firenze e Venti Lucenti, per il quale gli obiettivi della divulgazione culturale e dell’avvicinamento all’opera lirica dei più piccoli, vengono sviluppati attraverso la messa in scena di spettacoli dove i ragazzi partecipano in palcoscenico come protagonisti, dopo un attento lavoro di formazione teatrale e corale.
Lo spettacolo IL GIULLARE DEL DUCA, prima rappresentazione assoluta del Teatro del Maggio in coproduzione con Venti Lucenti, prevede una recita aperta al pubblico (15 novembre ore 16.30) e tre recite riservate alle scuole (13, 14 e 20 novembre ore 10.30).
Regia, scrittura scenica e costumi sono di Manu Lalli, la musica è quella di Rigoletto di Verdi con i brani aggiuntivi originali di Luca Giovanni Logi. L’elaborazione musicale e la direzione dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino è affidata a Giuseppe La Malfa. Le scene sono di Daniele Leone realizzate dalLaboratorio scenico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, le luci di Giuseppe Filipponio e l’assistente alla regia è Chiara Casalbuoni.
In palcoscenico, in veste di attori e di coro di voci bianche, i 120 bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni del campo estivo All’Opera… in campo!, preparati per il coro da Anastasiya Byshlyaha e Diana Gaci Scaletti.
Nel cast gli attori Francesco Grifoni (Rigoletto), Leonardo Pesucci (Borsa), Stefano Mascalchi(Sparafucile), i solisti Mario Greco (Il duca di Mantova), Janusz Nosek (Rigoletto), Aloisia De Nardis (Gilda), Janetka Hoşco (Maddalena/Giovanna), e gli attori/animatori della compagnia Venti Lucenti (Elèna Di Pasquale, Filippo Falai, Marta Fornari, Corinna Martinoli, Arturo Monasta, Viola Picchi Marchi, Arianna Poggi, Jacopo Salvetti, Andrea Scimeca). Nello spettacolo anche la partecipazione in scena di alcuni studenti del Liceo Classico Michelangiolo e dell’IIS Alberti-Dante di Firenze che hanno scelto questo progetto per svolgere i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento).
Attrezzeria e accessori sono realizzati da Marco Burberi e Ginevra Boni, gli abiti di scena Paola Pietri e Maria Vittoria Marchese in collaborazione con la Sartoria del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
«Con il progetto All’Opera, che realizziamo insieme a Venti Lucenti da oltre 10 anni, i bambini e i ragazzi diventano veri protagonisti dell’esperienza lirica, non semplici spettatori – afferma Gabriele Gori, Direttore Generale di Fondazione CR Firenze -. È un progetto che unisce educazione, arte e partecipazione, offrendo ai più giovani la possibilità di scoprire l’opera dall’interno, di viverla e reinterpretarla con la loro sensibilità. Crediamo che iniziative come questa siano fondamentali per avvicinare le nuove generazioni alla bellezza e ai valori del teatro musicale, favorendo al tempo stesso inclusione, ascolto e crescita personale e collettiva».
«Questa serie di eventi è il frutto del lavoro congiunto tra la Fondazione CR Firenze e Venti Lucenti – ha detto l’Assessora all’Educazione del Comune di Firenze, Benedetta Albanese – e coinvolge 120 bambine e bambini, ragazze e ragazzi che hanno partecipato al percorso formativo teatrale e musicale di avvicinamento all’opera lirica. Con ‘All’Opera…In Campo’, Firenze rinnova ogni anno il suo impegno a fare della cultura uno strumento di crescita, partecipazione e inclusione. Questo progetto porta il linguaggio dell’opera lirica dentro le scuole, trasformandolo in un’esperienza viva, accessibile e condivisa. Non si tratta solo di avvicinarsi alla musica e al teatro, ma di offrire a giovani studentesse e studenti la possibilità di scoprire la forza del lavoro di squadra, la bellezza della disciplina artistica e il valore dell’impegno collettivo. Attraverso il canto, la scena, la luce e la parola, potranno diventare protagonisti attivi di un percorso di creatività. Firenze è orgogliosa di sostenere progetti come questo, che traducono in azione concreta il principio che l’arte è un diritto che ogni bambino e ogni bambina hanno il diritto di incontrare, vivere e fare propria».
Dichiara Manu Lalli, regista e direttrice artistica di Venti Lucenti: «Siamo arrivati alla rappresentazione de Il giullare del duca. In questi mesi di attività, sia durante il campo estivo “All’Opera… In campo!”, che nella prima parte dell’autunno, abbiamo realizzato, con i bambini e ragazzi che hanno partecipato al progetto, un’opera lirica. E un’opera lirica è una cosa complessa, fatta da tante persone assieme, ognuna con il suo personale e originale contributo. Abbiamo, insieme, imparato a cantare, a danzare, a interpretare ruoli cercando di entrare nei panni degli altri. Abbiamo parlato, ascoltato, riso, ci siamo emozionanti e alle volte pianto. Il teatro e la musica, sono perciò diventati, anche, mezzi di comunicazione di valori quali la pace, la convivenza, la tolleranza, l’integrazione e i diritti. Perché questa opera, e l’opera in generale, porta in sé contenuti importanti che, se non si rimane in superficie, possono diventare potenti strumenti di comprensione della realtà e rendere ogni volta viva e “necessaria” la sua rappresentazione. E’ molto importante per questo progetto che l’opera sia non solo opera ma anche molto altro. E i ragazzi, i bambini lo sanno. Fanno domande e attendono risposte. In questa vicenda, che racconteremo, l’anziano Rigoletto non ha saputo dare risposte a sua figlia e non ha potuto salvarla. Forse è venuto il momento di ascoltare le domande delle nuove generazioni. Forse saranno proprio loro, con la loro voce, a salvare noi. E a guidarci verso un futuro di pace, di gentilezza e di perdono».
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