Da Ente Cassa di Risparmio di Firenze 26 milioni di euro per il territorio. Il welfare prima di tutto
Pubblicato il 24 Aprile 2015
Approvato il piano delle erogazioni 2015
Il presidente Umberto Tombari, ’’Grande attenzione anche alla formazione giovanile e alla ricerca; per la prima volta varati dei bandi ‘ad hoc’ nella materia,
uno dei quali è dedicato alle malattie rare’’
Ammonta complessivamente a 26 milioni di euro il Piano delle erogazioni 2015 appena approvato dal Consiglio di amministrazione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Un piano che privilegia fortemente, più che in passato, l’emergenza sociale destinando al welfare quasi 10 milioni di euro delle risorse complessive e rafforzando significativamente il sostegno alla formazione giovanile e alla ricerca scientifica. Per la prima volta la Fondazione emana dei bandi su tematiche specifiche, uno dei quali è destinato alle malattie rare, un fenomeno poco conosciuto ma di grande rilevanza anche sociale oltrechè sanitaria.
‘’Sono alcuni anni, a causa del perdurare della grave crisi economica – osserva il presidente dell’Ente Cassa Umberto Tombari – che destiniamo al mondo del volontariato somme consistenti perché è davvero l’emergenza più grave che ci viene segnalata dal territorio. Oltre al sostegno di progetti di terzi, però, desideriamo anche noi essere attori in questo campo e, per questo, abbiamo varato alcuni progetti che rispondono ad una precisa richiesta di aiuto. E’ il caso della Casa della carità, un condominio solidale realizzato grazie al contributo anche della Conferenza Episcopale Italiana e della diocesi e destinato ad ospitare servizi per persone svantaggiate e in disagio sociale del quartiere di Novoli. Abbiamo anche varato il portale regionale www.siamosolidali.it per fare dialogare il variegato mondo dell’associazionismo, che ha chiesto un luogo a cui può affacciarsi chi desidera offrire il proprio tempo ma anche chiedere un sostegno o lanciare campagne di raccolta fondi’’. Di grande rilevanza sono anche le misure di sostegno all’edilizia residenziale pubblica che prevedono interventi per la messa a norma di una ventina di alloggi. Il problema abitativo continua infatti a rappresentare una grave emergenza come rilevato dall’ultima graduatoria ERP secondo la quale sono 2.500 le famiglie in attesa di un alloggio pubblico. Sempre in ambito sociale è stata finanziata anche la copertura della vasca riservata alle attività di riabilitazione dei disabili, che potrà così svolgersi per tutto l’anno, all’interno dell’impianto delle piscine Costoli.
Sul fronte della formazione giovanile è stata assicurata una priorità ad alcune categorie che hanno pagato in particolare modo il costo della crisi economica. Si tratta dei Drop-out (coloro che hanno abbandonato gli studi e che hanno raggiunto il 20% della popolazione scolastica) e dei cosiddetti Neet (coloro che non sono impegnati in alcun percorso di istruzione e formazione) e che, in Toscana, sono stimati in 80.000 unità. La Fondazione opererà sia con progetti diretti (è il caso dell’iniziativa Integra che coinvolgerà oltre 300 giovani e sarà condotto da un ampio partenariato tra cui Agenzie formative, Università e Reti regionali e nazionali) che di terzi come lo è il programma portato avanti dalla Scuola Formazione Don Giulio Facibeni. Col consorzio Coeso saranno invece attivati interventi di formazione e inserimento lavorativo per giovani disoccupati e inoccupati e per operatori del sociale impiegati nei servizi di incontro domanda/offerta di lavoro. Sul fronte dei percorsi di formazione professionale che prevede il rilascio di qualifica per giovani diplomati, è stato sostenuto il percorso sull’enogastronomia della Scuola Saffi e il corso per l’acquisizione di competenze nel settore della macelleria con inserimento in azienda della Fism.
Col nuovo piano delle erogazioni vengono varati per la prima volta anche alcuni bandi rivolti a settori di grande rilevanza. Il primo interessa le malattie rare, circa 6-8.000 patologie diverse che, solo in Europa, affliggono 40 milioni di persone. L’obiettivo è sostenere la ricerca e aumentare la coscienza dell’opinione pubblica sull’entità dei problemi che i pazienti e le loro famiglie devono affrontare, problemi accentuati anche dallo scarso interesse da parte dell’industria farmaceutica, peraltro motivato dai bassi ritorni economici. Il bando vuole contribuire allo studio di queste malattie a livello pediatrico non ancora inserite negli elenchi europei, nazionali e della Regione Toscana. I progetti dovranno avere una durata annuale e l’importo stanziato per quest’ anno è di 150.000 euro, destinati anche all’acquisto di attrezzature oltrechè all’attività dei ricercatori.
Un altro bando inaugura una nuova modalità di collaborazione con l’Università di Firenze con la quale l’Ente Cassa risponde ad un bisogno preciso dell’Ateneo finanziando, attraverso otto assegni di ricerca per un importo complessivo di 400.000 euro giovani under 35 che lavorano su indirizzi ritenuti strategici per l’ateneo e definiti nell’ambito di tematiche d’interesse della Fondazione. L’obiettivo è anche quello di arricchire il curriculum vitae dei ricercatori che saranno titolari della ricerca e potranno così esibire il riconoscimento della loro capacità di attrarre risorse proprie all’atto della partecipazione a bandi e concorsi nazionali e internazionali.
Un terzo bando (100.000 euro) è rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado ed ha l’obiettivo di contribuire al miglioramento dell’offerta formativa. Saranno attivati percorsi di potenziamento dell’offerta didattica (nell’educazione alla cittadinanza, nell’educazione scientifica e tecnologica, in matematica e nelle lingue italiane e straniere) e un percorso per il miglioramento delle condizione di apprendimento attraverso la creazione di laboratori e l’acquisizione di tecnologie e strumenti didattici innovativi.
‘’Questa nuova modalità di intervento – prosegue Tombari – peraltro utilizzata da diverse fondazioni, vuole proporre soluzioni a problemi reali e definiti emersi dalla consultazione con gli stakeholder e dallo stretto contatto che l’Ente Cassa ha con il territorio. E’ anche una nuova strategia di azione con la quale la Fondazione esprime un chiaro indirizzo programmatico, agendo (come nel caso delle malattie rare) in modo sussidiario rispetto al Servizio Sanitario nazionale e alle Istituzioni deputate alla ricerca’’.
‘’Naturalmente – prosegue Tombari – una importante quota delle nostre risorse è destinata alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio artistico così rilevante per il nostro territorio’’.
SCHEDA
Il cda ha esaminato complessivamente 1.197 (contro le 1.116 del 2014) e ne ha approvate 560 (nel 2014 sono state 596) relative ai cinque settori di intervento previsti dallo statuto:
arte e conservazione del patrimonio culturale; beneficenza e utilità sociale; crescita e formazione giovanile; ricerca scientifica e tecnologica; sicurezza alimentare e agricoltura di qualità.
Per il settore dell’arte e conservazione del patrimonio culturale sono stati deliberati progetti per un importo complessivo di 7,8 milioni di euro (7,3 sono stati nel 2014);
Per il settore della beneficenza e utilità sociale sono stati destinati 9,7 milioni di euro (6,3 nel 2014);
Per il settore della formazione giovanile sono stati destinati 1,8 milioni di euro (1,9 nel 2014);
Per il settore della ricerca scientifica e tecnologica sono stati destinati 5,5 milioni di euro (5,6 nel 2014);
Per il settore della sicurezza alimentare e agricoltura di qualità sono stati destinati 1,2 milioni euro (idem nel 2014).
Anche quest’anno gli stanziamenti per i progetti ‘Motu proprio’, per le Fondazioni Strumentali e per gli Osservatori dell’Ente Cassa sono state riassorbiti nei rispettivi settori di competenza così da permettere un confronto su dati omogenei.
Condividi:
Articolo precedente
Articolo successivo