Terre-Uve-Vini
Pubblicato il 13 Luglio 2016
La denominazione dei vini di qualità nella Toscana medicea e il contesto europeo
Non è solo un testo storico ma una finestra inedita su uno dei settori trainanti dell’ economia della Toscana, ieri come oggi, il volume a cura di Zeffiro Ciuffoletti ‘Terre-Uve-Vini’ (edizioni Polistampa, 196 pagine, 16 euro) che sarà presentato domani, giovedì 14 luglio alle ore 17.30 alla Fondazione Biblioteche Cassa di Risparmio di Firenze (via Bufalini 6). Alla presenza del curatore e degli autori dei saggi, interverranno Aureliano Benedetti, Presidente Fondazione Biblioteche Cassa di Risparmio di Firenze; Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno e storica dell’arte; Giampiero Maracchi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili; Pierluigi Rossi Ferrini, Vice Presidente Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Il libro infatti non vuole solo celebrare un evento come i Bandi con cui, 300 anni fa, Cosimo III dei Medici tentò, con un’anticipazione delle moderne DOC, di definire le aree geografiche di produzione dei migliori vini toscani adatti all’esportazione, ma vuole anche confrontarsi con una dimensione più vasta, mediterranea e atlantica, della produzione e del mercato del vino. In realtà proprio la storia ci può far capire che le origini di questa situazione risalgono ad almeno tre-quattro secoli fa, quando le potenze coloniali europee allargarono i confini del consumo e si delinearono, proprio allora, le diverse qualità e i caratteri del vino, o meglio dei diversi vini, compresi i vini da pasto che poi si sono affermati nel mercato mondiale. Allora divenne fondamentale trovare soluzioni tecniche e produttive per garantire la qualità dei vini che si esportavano e nello stesso tempo evitare le alterazioni e le sofisticazioni. I famosi Bandi del 1716 del granduca Cosimo III dei Medici furono motivati da queste esigenze. Esigenze sentite nei vari paesi produttori e che, fra la fine del Seicento e i primi del Settecento, segnarono l’avvio di un processo, se non di una vera e propria rivoluzione enologica, che col tempo e con studio infinito nelle vigne e nelle cantine, ma anche nelle confezioni (la bottiglia) e nel marketing, ha portato il vino e tutto il sistema che ruota intorno ad esso a diventare la realtà che oggi conosciamo.
‘’Il testo di Ciuffoletti – scrive nella presentazione il presidente Ente Cassa di Risparmio di Firenze Umberto Tombari – esplora in maniera, inedita e assai interessante, una stagione del nostro passato che certifica ancora una volta la nobiltà e le straordinarie origini della nostra produzione che è nata e prosegue il suo percorso grazie ad un mix assolutamente unico di natura, paesaggio, conoscenza tecnica, sapere antico, creatività. Del resto il successo del ‘sistema-vino’ è fortemente intrecciato con quello di Firenze e della Toscana che stanno vivendo una stagione di grande visibilità internazionale’’.
Il volume contiene scritti di Zeffiro Ciuffoletti (Università di Firenze), Giovanni Cipriani (Università di Firenze), Gian Luca Corradi (Biblioteca Nazionale di Firenze), Anna Guarducci (Università di Siena), Juan Pan-Montojo (Universidad Autónoma de Madrid), Leonardo Rombai (Università di Firenze), Thierry Sauzeau (Université de Poitiers), Vincenzo Zampi (Università di Firenze).
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